La nostra storia

La nostra storia, la storia della chiesa di Acilia, inizia nel 1984 con la conversione della sorella Narcisa Francisco, da tutti conosciuta con il nome di Ming e, due anni dopo, dal marito Angelo Greco. Dopo un periodo di crescita nella chiesa di Ostia, la coppia sentì il desiderio di aprire la loro casa come un punto di riferimento per raggiungere, con la buona notizia dell’evangelo, le persone del posto.

A tale scopo misero a disposizione la loro sala hobby dove tenere le riunioni. Il locale poteva ospitare fino a trentacinque persone sedute.

In accordo con il pastore responsabile di Ostia, Therry Hogard, un missionario americano da poco arrivato a Roma, venne presto coinvolto per collaborare e aiutare nella cura dei nuovi credenti che si avvicinavano al Signore. In quel periodo le riunioni si svolgevano in bilingue, italiano-inglese, anche perché Hogard non sapeva ancora parlare bene l’italiano e questo fatto attirò molti stranieri che in quel tempo vivevano nel quartiere.

Quelle riunioni si svolgevano in un clima di grande fervore e la benedizione di Dio scendeva su di loro copiosamente. Ben presto, però, i posti in casa si occupavano velocemente e, a volte, le persone rimanevano fuori in piedi sulla porta ad ascoltare per tutto il tempo.

Da  questa esigenza nacque il desiderio di trovare un locale che fosse più capiente.

Il primo locale

Non c’era ancora l’idea di formare una chiesa ma Angelo, senza grosse aspettative, chiese al responsabile del Centro Polivalente del quartiere se fosse stato possibile tenere le loro riunioni in quel posto. Con suo grande stupore, costui acconsentì alla richiesta, cosicché le riunioni si spostarono  in questo capannone che però per l’uso al quale era stato destinato raccoglieva svariate attività sociali, di hobby, di scout, di pittura, eccetera.

Era il 1991. Angelo Greco, pieno di gioia, non aveva mai smesso di prendersi cura del gruppo, anche quando Hogard  si era spostato verso il centro di Roma continuando il suo lavoro missionario tra gli stranieri. La chiesa continuava a crescere e molti erano raggiunti dal vangelo. Il Signore benediceva con battesimi di Spirito Santo, fortificando e consolidando il gruppo. In quel capannone si svolsero anche i primi battesimi in acqua.

Col passare del tempo però nacquero nuove difficoltà.  Infatti a volte capitava che le loro riunioni si sovrapponevano ad altre attività del Centro come mostre di pittura o riunioni di altro tipo. La convivenza difficile fu tale da indurre il gruppo ancora una volta a una nuova ricerca del locale. Questa volta venne individuato, in via Valeriano Goppe,  un locale che sembrava essere ideale per le loro esigenze anche perché disponeva di una stanza per la scuola domenicale e accomodava oltre sessanta persone. Intanto si era venuti a conoscenza di un altro locale disponibile, in via Saponara, molto più grande. Infatti poteva accogliere fino a 120 persone, incluse due stanzette per la scuola domenicale. Sembrava la risposta di Dio per il piccolo gruppo che però cresceva rapidamente.  Quegli anni sono ricordati come tra i più belli della piccola missione: il Signore consolava, operava e benediceva i fedeli in ogni maniera. Con la presidenza del fratello Fragnito, il nuovo locale venne dedicato al Signore nel 1998.

Tuttavia Angelo si sentiva spinto a continuare a servire il Signore nel Ministero Internazionale dei Gedeoni e non riusciva a conciliare il nuovo incarico con la responsabilità di un pastorato.

Alcuni fratelli, una coppia di Ostia, Luca e Sara Cotroneo collaborarono nell’opera fino al 2005. Tuttavia quando la coppia decise di trasferirsi in una nuova missione in Liguria, la missione venne chiusa non trovando responsabili disponibili ad assumersi l’incarico.

Una strana telefonata

Il seguito della storia viene raccontata da Angelo Greco stesso, quando nel 2015 ricevette una strana telefonata dal figlio della proprietaria del locale di Via Saponara chiedendogli se casomai fossero interessati a fare qualcosa con quei locali che una volta avevano utilizzato.

“Senza sapere cosa pensare, risposi che ne avrei parlato al Consiglio di chiesa di Ostia e che nell’eventualità lo avrei richiamato per dare una risposta certa. Quella sera stessa durante la riunione, casualmente, era presente anche il fratello Emanuele Venditti. Tutti i consiglieri erano interessati a riaprire una missione ad Acilia ma ancora una volta venne riproposto il problema di non si riuscire ad individuare una persona alla quale affidarne la responsabilità.

Ad un certo punto, quasi involontariamente disse al pastore che aveva sollevato la questione: “Uno ce l’hai qui davanti”, riferendomi al fratello Emanuele.

Serve un pastore

In realtà io sapevo che Emanuele in passato aveva espresso più volte la sua non disponibilità a diventare pastore e, quando quella sera gli chiesi a mò di battuta: “Emanuele saresti disposto tu a prenderne cura?” non mi aspettavo affatto la sua risposta che fu: “Se è volontà del Signore perché no?”

Solo più tardi Emanuele mi disse che in tutti quegli anni Dio aveva lavorato il suo cuore e in lui si era maturata disponibilità a quel tipo di servizio che aveva sempre rifiutato. In quella sera, infatti, si era reso conto che quella proposta di servizio era stato il Signore stesso a mettergliela davanti e che per questo motivo non poteva rifiutare ancora.

Il locale di via Saponara venne nuovamente dedicato al Signore e all’apertura della missione ritornammo a vedere e a godere tutto quello che avevamo lasciato dieci anni prima.

Nel 2018 la crescita dei bambini che frequentavano la scuola domenicale fu esponenziale  e il locale iniziò a diventare molto piccolo.

Fu così che dovemmo attuare un nuovo cambiamento di locale, e approdammo così in via dei Balsadella il 28 febbraio di quell’anno, giorno della dedicazione.

Da quel giorno Eben ezer divenne la missione di Acilia, Chiesa Hesed, e siamo convinti che è il Signore a portare avanti quest’opera.

Questa chiesa forse sarà ancora una volta un punto di partenza per qualcosa di più grande, non lo so. Certamente vogliamo continuare a lavorare, predicando e mettendo in pratica il vangelo, l’evangelo di Gesù Cristo che è pane di salvezza per ciascuno di noi”.

La storia continua…